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ALZO ZERO 2010
Obama nomina funzionari corrotti a capo delle Forze Armate
di Robert Parry, Andrew Hughes, Allan Nairn, Roxana Tiron
I
responsabili della Difesa nominati da Barack Obama sono gli stessi
che hanno commesso i peggiori crimini e maltrattamenti sotto le
precedenti amministrazioni. In fatto di cambiamento, è nuovo solo il
discorso, le pratiche invece sono quelle vecchie. La cosa più
sorprendente è l’indifferenza che ha accompagnato la chiusura
dell’inchiesta finanziaria sulla sparizione di 3400 miliardi di
dollari e la promozione dei responsabili della più gigantesca
sottrazione di fondi della storia.
Il mantenimento del repubblicano Robert Gates da parte di Obama nel
posto di segretario alla Difesa, è senza precedenti storici. E’ in
effetti la prima volta che un’amministrazione entrante del partito
dell’opposizione(all’occorrenza democratico) mantiene un ministro
dell’amministrazione precedente (repubblicano).
Avendo sostituito Donald Rumsfeld che si opponeva ad una nuova
escalation del conflitto in Irak, Gates è stato l’architetto
dell’ondata dei rinforzi nei due ultimi anni della presidenza
Bush.(“surge”).
Obama ha conferito le principali responsabilità della difesa e dei
servizi segreti a personalità che hanno incarnato a più riprese i
peggiori aspetti della politica e della sicurezza nazionale
statunitense negli ultimi trent’anni..
Le sue scelte contraddicono i principali argomenti della sua
campagna sull’ “intelligence politicizzata” e sulla “mancanza di
trasparenza”.
I “decenni di esperienza” tanto esaltati da questi responsabili sono
cosparsi di errori etici, di menzogne verso il Congresso e
soprattutto di”conflitti d’interessi” sotto forma di un andirivieni
regolari tra il governo e il complesso militare-industriale.
Obama aveva di certo promesso che non avrebbe assegnato posti di
governo elevati(o importanti) ai lobbisti, ma questo non gli ha
impedito di designare ex lobbisti o consiglieri che facevano
direttamente affari con il Pentagono.
Tutta la carriera di Robert Gates consisteva nel portare in alto e
nel mettere alla prova le idee neo-conservatrici e d’altronde lui si
è dimostrato critico nei confronti del piano di Obama per il ritiro
graduale delle truppe dall’Irak.
Ha iniziato come ufficiale dei servizi segreti sotto Nixon ma, come
riferisce la cronaca di Robert Parry, in quanto responsabile della
CIA negli anni 80 sotto l’amministrazione Regan, cambiò il concetto
di servizio segreto obiettivo che prima era così caro alla divisione
analitica dell’agenzia di spionaggio.
Nella sua recente opera Failure of Intelligence: The Decline and
Fall of the CIA (Fallimento, decadenza e caduta della CIA), l’ex
analista Melvin A.Goodman descrive Gates come”l’ufficiale del
servizio d’azione che aveva diretto l’adattamento dell’azione dei
servizi segreti ai desiderata dei politici della Casa Bianca sotto
l’amministrazione Regan”.
Analista in capo sotto la direzione di William Casey, Gates ha
supervisionato il primo “imbroglio di rapporti”istituzionalizzati
alla CIA negli anni “80 ponendo l’accento sulla necessità di
ritoccare i servizi segreti riguardanti l’Unione Sovietica.,
l’America centrale e il Sud Ovest asiatico” assicura Goodman ,e
questo con lo scopo di giustificare le crescenti spese militari e il
sostegno attivo degli Stati Uniti alle sanguinose guerre periferiche
che costituirono l’asse principale della politica estera di Regan.
La sua audizione di conferma per il posto di direttore della CIA,
sotto Georges H.Bush (padre) nel 1991, fu teatro di una processione
di ufficiali dei servizi segreti che svelavano pubblicamente le
storie “dell’agenzia” secondo le quali questo personaggio aveva
corrotto il lavoro dei servizi segreti.
Gates è anche sospettato di essere in relazione con le menzogne
servite al Congresso sulle operazioni segrete Iran-Contra nel mezzo
degli anni “80, ostacolo che gli impedì di accedere alla direzione
della CIA dopo la morte di Casey nel 1987.
E’ stato ancora lui che fu incaricato di fornire a Saddam Hussein
durante la guerra tra l’Irak e l’Iran le armi chimiche, le munizioni
e altre forniture.
Gates, un tempo, sedeva nel consiglio di direzione della Science
Applications International Corporation (SAIC) che dichiarò benefici
per 7,5 miliardi di dollari nel 2005. La SAIC è attiva a tutti i
livelli di raccolta dei servizi segreti per la ricostruzione dell’Irak,
per conto del Pentagono.
Il 21 gennaio 2009 Obama ha firmato un decreto che fissava alcune
regole etiche più rigorose, che proibivano soprattutto che i posti
di governo venissero attribuiti ai lobbisti che avessero esercitato
nell’amministrazione negli ultimi due anni.
Corruzione al Pentagono.
Appena due giorni dopo, il 23 gennaio, la Casa Bianca ha fatto
sapere che le sue nuove regole di etica severa, non sarebbero state
applicate al sottosegretario alla Difesa William Lynn che era stato
vice-presidente per le operazioni strategiche governative del
gigante della difesa Raytheon e aveva fatto pressioni per questa
società privata fin al 2008.
Raytheon è il quinto fabbricante di armi degli Stati Uniti in ordine
d’importanza.
Commercializza radar, missili, munizioni di ogni genere, sistemi
spaziali ed altre tecnologie per un fatturato di 18 miliardi di
dollari all’anno. Il senatore repubblicano dello Iowa, Charles
Grassley, si è opposto energicamente alla nomina di Lynn adducendo
“dubbie pratiche che con tutta evidenza,non servivano al pubblico
interesse” quando questo esercitava l’ispezione delle finanze del
Pentagono sotto l’amministrazione Clinton.
Per l’anno fiscale 1999, il dipartimento della Difesa prese in
considerazione la “sparizione”di 2300 miliardi di dollari ai quali
si aggiunsero 1100 miliardi per l’anno 2000.
In totale, dunque, 3400 miliardi di dollari versati dal contribuente
sono andati in fumo sotto l’occhio vigile di William Lynn che si
trova ora nel cuore del sistema che unisce il dipartimento della
Difesa e il complesso militare e industriale.
In qualità di direttore finanziario del dipartimento della Difesa,
Lynn era responsabile di tutte le informazioni amministrative e di
bilancio.
Robert Hale è stato mantenuto al suo posto di sottosegretario alla
Difesa (ispezione delle Finanze) dopo esser stato segretario
assistente all’Air Force, incaricato per i controlli finanziari tra
il 1994 e il 2001.
Insieme a Lynn è stato responsabile della gestione dei fondi del
dipartimento della Difesa.
Hale è inoltre “gestore finanziario certificato della Difesa”,
specializzato in acquisti e questo gli permette di intrattenere
relazioni privilegiate con il complesso militare industriale.
Lo scrittore Andrei Hughes ha fatto notare che”Loro due, in questi
posti, hanno dilapidato parecchio denaro del contribuente per
finanziare quattro volte il programma di rilancio dell’economia
stabilito da Obama ed ecco che sono di nuovo responsabili della
supervisione delle acquisizioni al dipartimento della Difesa”.
L’attentato compiuto l’11 settembre 2001 al Pentagono, non è stato
diretto contro l’ufficio del segretario alla Difesa. Il bersaglio
era situato nell’ala opposta dell’edificio. L’esplosione ha
distrutto gli archivi finanziari e ha ucciso i controllori
incaricati di identificare i beneficiari della sottrazione di fondi
più importante della storia.
Bugie al Congresso
L’ammiraglio
Tennis Blair, scelto da Obama per dirigere i Servizi segreti
nazionali che controlla le 16 agenzie di spionaggio, fu comandante
delle forze militari del Pacifico sotto Clinton. In questo posto
giocò un ruolo essenziale durante l’occupazione di Timor orientale
da parte dell’Indonesia nel 1998, dopo la caduta del dittatore
Suharto sostenuto dagli Stati Uniti.
Nel 1999, quando le milizie indonesiane seminarono il terrore tra la
popolazione per far fallire le riforme democratiche, il dipartimento
dello Stato degli Stati Uniti e Clinton inviarono Blair per chiedere
al generale indonesiano Wiranto di porre fine ai massacri.
Lungi dal compiere questa missione, l’ammiraglio Blair informò il
generale che avrebbe beneficiato del sostegno totale degli Stati
Uniti. Le atrocità nelle quali il governo era implicato aumentarono.
Allora Blair mentì al Congresso dichiarando che la violenza c’era
stata solo in pochi casi mentre gli alti graduati militari si
diedero ad ogni tipo di sfrenatezza come rapimenti, massacri e
torture. Nei fatti, Blair sostenne il generale Wiranto e il massacro
dei civili indonesiani contro gli ordini del Congresso che lui non
aveva informato.
Blair è uno dei membri della Commissione Trilaterale. Sedeva alla
direzione della Earl Dodge Osborne (EDO) una società subappaltante
per il programma F-22Raptor. Ha anche partecipato alla direzione di
Tyco International, che produce piccoli componenti elettronici
utilizzati per gli F-22 e altri pezzi ad uso militare. E’ stato poi
alla direzione di Tridium, una società che produce satelliti.
Nel 2006, Blair ha dovuto dare le dimissioni dalla presidenza
dell’Istituto per l’Analisi della Difesa IDA) per “conflitti
d’interesse”. Và detto che IDA stava valutando il programma F-22 per
il Pentagono.
Quando era agli ordini di Blair, l’ex generale a quattro stelle
James L.Jones è stato designato a capo dell’Agenzia di sicurezza
nazionale. Jones non è stato solo comandante della NATO e comandante
del corpo dei Marines, ma anche membro della Commissione
Trilaterale. Ha prestato i suoi servizi presso i consigli di
amministrazione della Chevron, della Boeing e della Invacare Corp
(che produce materiale medico per il Pentagono) fino a dicembre
2008. Fino al gennaio 2009 è stato consulente presso la Cross Match
Technologies, una compagnia che si occupa di biometria e che opera
con il Pentagono e per FBI. E’ stato anche nel consiglio di
amministrazione della MIC Industries che ha messo a punto la
“Ultimate Building Machine”, un dispositivo mobile di costruzione,
utilizzato unicamente in Irak e in Afghanistan e che serve ad
implementare rapidamente le strutture d’acciaio delle installazioni
militari.
Molto recentemente, Jones è stato nominato presidente dell’Istituto
per l’Energia del XXl secolo, tink tank che dipende dalla Camera di
commercio degli Stati Uniti.
Aggiornamento di Robert Parry (di ConsortiumNews.com).
A proposito del famoso”pericolo nel conservare Robert Gates al suo
posto”:questo risulta essere carico di significato. La decisione
presa da Obama subito dopo la sua elezione era il segnale evidente
che la sua politica per la sicurezza nazionale non si scostava
fondamentalmente da quella del suo predecessore. Questa rivelava
anche che Obama non aveva la minima intenzione di rimettere in
questione la disinformazione di Washington, distillata nel corso dei
decenni precedenti con dominante repubblicana, dall’implicazione
chiave di Gates in parecchi scandali, ivi compreso quello dell’Iran-Contra
e la politicizzazione dei servizi segreti della CIA, due fattori che
avevano preparato le disastrose decisioni prese da Bush negli ultimi
dieci anni. Conservando Gates, Obama ha indicato che avrebbe evitato
i dibattiti suscettibili di impegnare gli Stati Uniti su una strada
drasticamente differente. Nei fatti, Obama cedeva allo statu quo.
Dalla pubblicazione dell’articolo, le intenzioni di Obama sono più
che evidenti. Se, a livello di discorso, prende le distanze dallo
stile belligerante di Bush, mantiene nei fatti la sostanza della sua
politica, con Gates e gli altri oppositori per un rapido ritiro
dall’Irak, partigiani del rafforzamento della presenza militare
straniera in Afghanistan. Obama rifiuta anche di affrontare le
responsabilità degli ex capi di Gates così come il presidente
Clinton aveva nascosto sotto il tappeto gli scandali nei quali
avevano macerato Gates e le amministrazioni Regan-H.W.Bush.
Gates è la personificazione dell’angelismo permanente che regna nel
microcosmo di Washington, almeno nei confronti di se stesso, al
punto che i media ostentano una naturale mancanza di’interesse nel
far luce sulle malefatte passate o presenti del personaggio. Gates
era uno dei beniamini di tutta Washington ai tempi di Regan e di
Bush e lo è tuttora.
Quando Gates fu designato segretario alla Difesa da Georges W.Bush
(figlio) nel novembre 2006, i media si sbagliarono completamente sul
senso della loro decisione. Si è creduto allora che la designazione
di Gates fosse il segnale dell’accettazione da parte di Bush del
piano del Gruppo di studi sull’Irak e dunque sul disinnesco della
guerra. In realtà, Gates era molto più bellicoso di Donald Rumsfield.
Ma i rinomati giornalisti non hanno mai rettificato il tiro: hanno
continuato a dipingerci di rosa Gates, La trasmissione”60 minuti”
della CBS ha di recente abbozzato un ritratto di Gates nel quale si
evocava la sua “profonda preoccupazione personale per le truppe”
anche se tutta la sua carriera ha fatto il letto alle guerre
scatenate da Gorge W.Bush, figlio,(essenzialmente attraverso la
corruzione dei servizi analitici della CIA) e che il suo appoggio
cieco all’escalation Irakena ha mandato a morire più di mille
soldati statunitensi supplementari.
Gli elementi d’informazione critica su Gates continuano ad arrivarci
essenzialmente come provenienti da funzionari della CIA che hanno
lavorato con lui in passato e che vedevano in lui un ambizioso
consumato. Ad esempio, l’ex analista della CIA Melvin Goodman ha
dedicato una parte importante del suo libro Failure of
Intelligence:The Decline and Fall of the CIA al ruolo di Gates nel
crepuscolo della tradizione”seria” della CIA che smette di cercare
un servizio segreto per fornire quello che risponde ai desideri dei
responsabili politici degli Stati Uniti.
Questa tradizione si è estinta negli anni 80 quando Gates dirigeva i
servizi analitici e quando i servizi segreti furono”educati”allo
stile richiesto dalle ideologie dell’era Regan.
Aggiornamento di Andrei Hughes (della Global Research).
Dalla pubblicazione dell’articolo, nel febbraio 2009, i media non
hanno scritto una sola riga in merito a questa gigantesca rapina di
denaro pubblico. Infatti questa cosa è stata eclissata da un’altra
frode non meno grave, nascosta sotto il fronzolo
denominato”risolvere la crisi del credito”.
Gli importi di quest’ultimo affare rappresentano quasi cinque volte
i 3400 miliardi rubati dal dipartimento della Difesa.
Il 7 maggio, William Lynn e Robert Hale hanno pubblicato il bilancio
della Difesa proposto per il 2010 con un aumento delle spese di
circa il 4% per raggiungere i 663,8 miliardi.
Questo in un periodo in cui la popolazione si sta impoverendo sotto
l’effetto della disoccupazione crescente, in cui i programmi sociali
federali e quelli dei 50 Stati sono in ripiego e la ricchezza passa
dai nuclei familiari statunitensi al cartello finanziario e bancario
di Wall Street.
Ciò che va ricordato dell’articolo originale non è tanto la di
sparizione dei 3400 miliardi di dollari del dipartimento della
Difesa, ma il fatto che le malversazioni erano moneta corrente in
un’amministrazione fuori controllo. E anche se l’occupante della
Casa Bianca è cambiato, questo furto di fondi pubblici da parte del
governo, continua.
Quando ascoltiamo i discorsi della campagna di Obama del 2008,
quando poneva l’accento sull’importanza dell’Afghanistan come nuovo
fronte di “guerra contro il terrore”, una guerra evanescente,
interminabile e soprattutto impossibile da vincere,era evidente che
questi discorsi esaltati dai grandi media erano ispirati dal
programma di Zbigniew Brzezinski e il Progetto per un nuovo secolo
americano (la piattaforma ideologica di George W. Bush). Il
pacchetto aveva solo cambiato l’involucro, con un nuovo personaggio
e con uno slogan:”Cambiamenti credibili”.
Dalla pubblicazione del mio articolo, gli avvenimenti hanno
dimostrato che nessun impegno fosse stato preso per assicurare
l’affidabilità della compatibilità delle casse pubbliche. Nessuna
inchiesta è stata diligentemente redatta sui miliardi evaporati,
nessuna domanda è stata posta su questa malefatta commessa sotto
l’egida di Donald Rumsfeld, da William Lynn e da Robert Hale. Il
dipartimento della Difesa ha aumentato le sue spese.
La guerra in Afghanistan è stata intensificata e le potenze
intermediarie degli Stati Uniti nella regione hanno destabilizzato
il Pakistan. Obama è responsabile dell’assassinio di centinaia di
civili pakistani per mezzo di droni Predator pilotati a distanza da
agenti della CIA. Le promesse di porre un termine alla guerra in
Irak sono state cinicamente ignorate o piuttosto riciclate nel
doppio discorso politico.
Tutti questi discorsi tendono a provare che il governo e l’industria
militare agiscono in simbiosi per difendere i propri interessi: un
apparato di guadagno e una sete di potere portati ad un livello mai
visto nella storia dell’umanità. Nulla può schivare da un
manrovescio la corruzione denunciata nell’articolo che rivela col
senno di poi la sua vera natura e il modo nel quale tesse la tela
che unisce il sistema.
Questo sistema si è considerevolmente rafforzato nel corso dei
decenni e si è protetto contro ogni seria inchiesta o ricaduta
inquietante: il dipartimento della Difesa ha fatto in modo di
cooptare le società incaricate dell’informazione, attraverso le
acquisizioni di questi media da parte dei grandi gruppi di armamento
piazzandovi gli impiegati del Pentagono e della CIA.
Il sistema ha dato dimostrazioni evidenti della sua solidità quando
Donald Rumsfield si concesse il lusso di dichiarare il 10 settembre
2001 in una pubblica conferenza stampa , senza timore di reazione,
che circa 2300 miliardi di dollari erano svaniti, che non ci sarebbe
stata alcuna inchiesta e i responsabili non sarebbero stati
giudicati.
Si è riscontrata la stessa arroganza a proposito dello scandalo
della tortura, di quello dell’aiuto d’urgenza offerto ai banchieri,
dello scandalo della guerra in Irak e dell’avanzata dell’ondata
poliziesca creata dal dipartimento per la Sicurezza dello Stato per
catalogare sotto l’etichetta di”terrorista” ogni persona in
disaccordo con la politica del governo o legato alla Costituzione
degli Stati Uniti.
E’ essenziale e urgente intraprendere un’inchiesta sui miliardi
spariti dal dipartimento della Difesa, preludio ad altre ulteriori
inchieste sull’evidente corruzione del governo degli Stati Uniti. E’
l’unico modo di riguardare la realtà in faccia, di ribattere alle
menzogne dei grandi media e di capire che la corruzione minaccia di
distruggere ciò che resta della Costituzione, della fiducia della
gente e della reale libertà.
Traduzione di Stella Bianchi per italiasociale.net
Da Reseau Voltaire
01/11/2010